dimanche 31 janvier 2010

Centri di produzione tessile in Francia

Una storia sempre legata al presente...

La produzione francese di tessile/abbigliamento è la seconda di Europa, dietro l’Italia ma di ugualianza con la Germania.
Questa produzione è essenzialmente concentrata in qualche zona “storiche”: il Nord-Pas-de-Calais e il Rhône-Alpes che a loro due assicurano più della metà della produzione.

La posizione geografica della regione Nord-Pas-de-Calais (limitrofa con il Belgio e legata all’Inghilterra grazie all’Eurotunnel) puo’ spiegare storicamente come di fronte alla Flandre che ha conosciuto un volo della sua attività tessile nel XI secolo e all’Inghilterra che ha conosciuto la sua nel XIV secolo; dal dopoguerra in poi, il Nord-Pas-de-Calais ha anche conosciuto un volo importante di questa produzione perché fu confrontata ad una crisi economica e sociale importante. Fra i tre settori della sua economia: carbone; acciaio e tessile, solamente quest’ultimo rimane efficace. E per altre città non minerario, si sviluppano grazie all’espansione che conosce il tessile. Cosi’ in questo periodo un’agglomerazione si crea intorno a Lille-Roubaix-Tourcoing che si impone come luogo dell’industria tessile e sviluppa la sua attività (inoltre il cotone a Lille e la lana a Roubaix).
Oggi la regione conosce una disoccupazione importante ma produce neanche 30% della cifra d’affari francese del tessile alta qualità. Per questo grazie al suo tatto, a partire di Novembre 2009 il Nord-Pas-de-Calais coordinerà il programma europeo di ricerca sui tessili innovanti promosso dalla Commissione Europea (programma chiamato Cross TexNet).


La regione Rhône-Alpes classificata sesta regione europea e limitrofa con la valle d’Aosta e il Piemonte, è anche il secondo centro di produzione tessile francese. Infatti all’inizio degli anni sessanta la sua potenza viene concentrata in tre agglomerazioni: Lyon; Saint Etienne e Grenoble. Conosciamo Lyon per la sua seta, ma Saint Etienne è anche conosciuto mondialmente per il suo nastro di seta: la rubanerie. Infatti durante la prima guerra mondiale la rubanerie occupava 30 000 personne, pero’ di fronte alla concorrenza (Basiela in Svizzera; Paterson negli Stati Uniti; Krefeld in Germania...) oggi solamente 3000 personne lavorano in questi centri di produzione, il tatto famigliare da 1772 in poi grazie al quale Saint Etienne mantene la sua reputazione universale. Per Grenoble è nel XVIII secolo che vede la sua importanza industriale cresere con la ganterie che faceva vivere una famiglia su due. Grenoble diventa allora la capitale mondiale del guanto per una clientela di lusso. Tuttavia nel 1952 questa produzione conosce una crisi (a causa dei prezzi troppo alti dei suoi guanti): la concorrenza italiana. A questo punto la qualità grenobloise non basta, perché anche la Francia importa guanti italiani! Infatti 1952 è l’anno in cui gli italiani scoprono i primi prodotti di consumo e le donne italiane (ultime in Europa) scoprono il consumo dei prodotti di bellezza. Oggi Grenoble non vive più della sua ganterie ma conserva un tatto unico.



La crisi finanziaria non ha risparmiato il settore tessile francese e di conseguenza si è evidenziato un rallentamento della attività ed una diminuzione delle esportazioni. Nonostante tutto, le società tessili francesi hanno saputo far fronte alle commesse precise dei loro clienti e alle loro trasformazioni nelle loro organizzazioni. Pero’ davanti al boom cinese e alla diminuazione del consumo di tessile sul mercato interiore, la Francia realizza una cifra d’affari di 15 miliardi euro, di cui 60% sono per l’esportazione (essenzialmente verso i paesi dell’Europa dell’Ovest e il Mediterraneo).

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